Le spese per le cure odontoiatriche rappresentano un grosso problema per gli italiani: un bonus dentista è la soluzione auspicata.
Dato che molte prestazioni di medicina odontoiatrica non sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale, tantissime persone rinunciano alle cure per non spendere. Il dentista è caro: il minimo che si può spendere per un’otturazione è 150 euro. Per la pulizia dei denti il prezzo si aggira invece intorno ai 100. Le estrazioni possono andare da un minimo di 50 a un massimo di 200 euro per dente. E poi ci sono le protesi, che partono da un minimo di 1.500 euro.
Per ridurre l’esborso economico previsto per far fronte alle cure odontoiatriche in Italia si è parlato più volte dell’introduzione di un bonus ad hoc: un incentivo sotto forma di rimborso o di sgravio fiscale atto a promuovere gli interventi, spesso evitati. Il problema è che a oggi non esiste un vero e proprio bonus dentista. Se ne è parlato più volte, ma l’incentivo non ha mai preso forma.
Ciononostante, è possibile trovare altrimenti forme di supporto utili per alleggerire le spese. Oltre all’ancora inesistente bonus dentista, per ridurre i costi delle cure odontoiatriche ci si può dunque orientare su soluzioni regionali o nazionali. A livello nazionale, a provvedere parzialmente alla situazione è lo stesso SSN offrendo cure gratuite a soggetti sotto i quattordici anni (quindi i bambini) o vulnerabili.
Per i più piccoli sono dunque previsti controlli odontoiatrici gratuiti con scopo preventivo. Il SSN permette quindi di effettuare gratis esami radiologici, estrazioni e ablazioni del tartaro. Ma anche interventi chirurgici e trattamenti ortodontici inclusi nei nuovi LEA (cioè i livelli essenziali di assistenza).
E proprio i LEA creano una contraddizione di fondo: per legge il Servizio Sanitario Nazionale sarebbe tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket, alcune prestazioni base nelle cure. Ma purtroppo, per ciò che concerne le cure odontoiatriche, le prestazioni garantite sono minime. Tradotto: se si ha più di quattordici anni bisogna pagare.
Gli aiuti gratuiti sono estesi ai soggetti vulnerabili, ovvero a quei pazienti che a causa di un problema odontoiatrico non trattato potrebbero rischiare di aggravare la loro condizione di salute precaria. Rientrano nella categoria i pazienti oncologici in trattamento di radio o chemio, con cardiopatie congenite, in attesa di trapianto (escluso quello della cornea) o in stato di immunodeficienza grave. Stessa cosa per i pazienti con emofilia grave o altre patologie dell’emocoagulazione.
In caso di povertà evidente, ovvero di ISEE molto basso, è poi possibile richiedere cure odontoiatriche gratis in ospedale o sconti. Infine, alcune Regioni offrono programmi specifici per agevolare le spese odontoiatriche, anche in questo caso soprattutto per le famiglie meno abbienti. Ma un bonus dentista generale, come anticipato, non esiste, e difficilmente sarà introdotto nel 2025.
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