Una nota marca d’acqua è finita al centro di un nuovo scandalo che ha sollevato parecchie preoccupazioni per quanto riguarda i rischi legati alla nostra salute.
Non è una novità che marchi celebri si ritrovino ad essere protagonisti di scandali concernenti la produzione e la vendita di alimenti e articoli di vario genere. Durante queste procedure le aziende dovrebbero attenersi a specifiche norme che garantiscono la qualità dei prodotti, in un contesto di trasparenza e soprattutto di correttezza per il bene degli acquirenti. Di recente un nuovo scandalo ha provocato non poca preoccupazione, viste le possibili implicazioni per la salute della popolazione.
Un incidente dagli esiti disastrosi ha interessato una nota marca di acqua, la quale non è estranea ad episodi simili. Per via delle forti piogge che hanno coinvolto la regione in cui viene raccolta l’acqua minerale, sono state riscontrate tracce di materia fecale in uno dei sette pozzi dell’azienda. L’accaduto ha messo in evidenza, ancora una volta, l’impatto del cambiamento climatico e le sue conseguenze sull’ambiente e sulla produzione.
Acqua contaminata da feci e pesticidi: la nota marca torna a far discutere
L’aumento delle precipitazioni – con avvenimenti estremi e inondazioni che mettono a rischio anche la vita di moltissime persone – è in grado di intaccare la qualità delle acque sotterranee. Tutto ciò può diventare causa di contaminazioni difficili da gestire. Le piogge, infatti, agevolano le infiltrazioni determinando seri problemi per le aziende, che vengono costrette a rivedere i loro metodi di produzione.
È quanto dovrà fare Perrier, nota per la sua iconica bottiglia verde, acquistata da Nestlé nel 1992. L’acqua minerale distribuita da quest’ultima viene raccolta presso la sorgente di Vergèze (Francia), che nei primi mesi dell’anno corrente è stata colpita da forti precipitazioni. La scoperta di tracce di feci nell’acqua ha fatto scattare subito l’allarme e oltre 2 milioni di bottiglie sono state distrutte per evitare possibili rischi.
Già in passato l’azienda aveva attirato l’attenzione in seguito alla pubblicazione, da parte dei media francesi, di un report del 2023 dal quale emergeva che nelle sorgenti Perrier erano presenti pesticidi cancerogeni messi al bando da più di 30 anni. Negli anni ’90, inoltre, l’azienda ha dovuto ritirare 160 milioni di bottiglie in seguito al rinvenimento di benzene (un composto chimico cancerogeno) al loro interno.
Quanto accaduto all’inizio del 2024 ha portato nuovamente Perrier al centro di un’aspra polemica, con numerosi dubbi sulla qualità dell’acqua distribuita dall’azienda. Da parte sua quest’ultima ha garantito che i controlli verranno potenziati e che si avvarrà di nuovi strumenti e tecnologie per la tutela delle sorgenti, facendo investimenti in tal senso. L’obiettivo di Perrier, come affermato dalla stessa azienda, è assicurare agli acquirenti una “perfetta igiene e sicurezza alimentare”.